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− | ferro'', come sono anche le più | + | ''ferro'', come sono anche le più triste porte |
− | triste porte di questo mondo, ma dee volere che sieno ''di ferro'', | + | di questo mondo, ma dee volere che sieno |
− | come si possono immaginare le porte di casa del diavolo, che | + | ''di ferro'', come si possono immaginare le porte |
− | non ha carestia di metalli, essendo posta sotterra, nè anche | + | di casa del diavolo, che non ha carestia di |
− | + | metalli, essendo posta sotterra, nè anche di | |
− | quell’aggettivo nel detto luogo | + | fuoco da fonderli, essendo come una fornace. |
− | Così quando | + | Altrimenti quell’aggettivo nel detto luogo a- |
− | ''ferratam Danaes domum'', si può stimare che non avesse | + | vrebbe del fiacco <span style="background-color:yellow;">[[pure assai|pur assai]]</span>. Così quando Pro- |
− | + | perzio (1) chiamò ''ferrata'' la casa di Danae, | |
− | + | ''ferratam Danaes domum'', si può stimare che | |
− | fosse di ''ferro'', come Orazio ( | + | non avesse riguardo a’ saliscendi o a’ paletti |
− | metallo ch’ei volesse denotare con quell’''ahenea''. E nello stesso | + | delle porte nè agl’ingraticolati che <span style="background-color:yellow;">[[potessero essere|potevano]]</span> |
− | Poliziano, poco avanti al predetto luogo ( | + | <span style="background-color:yellow;">[[potessero essere|essere]]</span> alle finestre, ma volesse intendere ch’el- |
− | è ''spietato'' o ''inesorabile'' | + | la fosse di ''ferro'', come Orazio (2) la fece |
− | Di più troverai nel Chiabrera ( | + | di bronzo, o d’altro metallo ch’ei volesse |
− | io mi figuro che sia ''di ferro''; e nel | + | denotare con quell’''ahenea''. E nello stesso |
+ | Poliziano, poco avanti al predetto luogo (3), | ||
+ | il ''ferrato inferno'' è ''spietato'' o <span style="background-color:yellow;">[[inesorabile, e|''inesorabile'' e]]</span> | ||
+ | se non fosse la traslazione, ''ferreo''. Di più | ||
+ | troverai nel Chiabrera (4) un ''ferrato usbergo'', | ||
+ | il quale io mi figuro che sia ''di ferro''; e nel | ||
− | ( | + | (1) L. 2, El. 20, al. 16, v. 12. |
− | ( | + | (2) L. 3, Od. 16, v. 1. |
− | ( | + | (3) At. 3, v. 39, p. 42. |
− | ( | + | (4) Canz. Era tolto di fasce Ercole appena, st. 7. |
Versione attuale delle 12:27, 14 apr 2020
ferro, come sono anche le più triste porte
di questo mondo, ma dee volere che sieno
di ferro, come si possono immaginare le porte
di casa del diavolo, che non ha carestia di
metalli, essendo posta sotterra, nè anche di
fuoco da fonderli, essendo come una fornace.
Altrimenti quell’aggettivo nel detto luogo a-
vrebbe del fiacco pur assai. Così quando Pro-
perzio (1) chiamò ferrata la casa di Danae,
ferratam Danaes domum, si può stimare che
non avesse riguardo a’ saliscendi o a’ paletti
delle porte nè agl’ingraticolati che potevano
essere alle finestre, ma volesse intendere ch’el-
la fosse di ferro, come Orazio (2) la fece
di bronzo, o d’altro metallo ch’ei volesse
denotare con quell’ahenea. E nello stesso
Poliziano, poco avanti al predetto luogo (3),
il ferrato inferno è spietato o inesorabile e
se non fosse la traslazione, ferreo. Di più
troverai nel Chiabrera (4) un ferrato usbergo,
il quale io mi figuro che sia di ferro; e nel
(1) L. 2, El. 20, al. 16, v. 12.
(2) L. 3, Od. 16, v. 1.
(3) At. 3, v. 39, p. 42.
(4) Canz. Era tolto di fasce Ercole appena, st. 7.