B24 ANNOTAZIONI p. 171

Da wikileopardi.
Versione del 25 gen 2020 alle 20:20 di GiacomoLeopardi1798 (Discussione | contributi) (Creata pagina con "p. 170 ← → p. 172 destra <poem> ferro'', come sono anche le più triste porte di questo...")

(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)

p. 170 ← → p. 172

B24171.jpg


ferro, come sono anche le più
triste porte di questo mondo, ma dee volere che sieno di ferro,
come si possono immaginare le porte di casa del diavolo, che
non ha carestia di metalli, essendo posta sotterra, nè anche
di fuoco da fonderli, essendo come una fornace. Altrimenti
quell’aggettivo nel detto luogo avrebbe del fiacco pure assai.
Così quando Properzio (2) chiamò ferrata la casa di Danae,
ferratam Danaes domum, si può stimare che non avesse ri-
guardo a’ saliscendi o a’ paletti delle porte nè agl’ingraticolati
che potessero essere alle finestre, ma volesse intendere ch’ella
fosse di ferro, come Orazio (3) la fece di bronzo, o d’altro
metallo ch’ei volesse denotare con quell’ahenea. E nello stesso
Poliziano, poco avanti al predetto luogo (4), il ferrato inferno
è spietato o inesorabile, e se non fosse la traslazione, ferreo.
Di più troverai nel Chiabrera (5) un ferrato usbergo, il quale
io mi figuro che sia di ferro; e nel


(2) L. 2, El. 20, al. 16, v. 12.
(3) L. 3, Od. 16, v. 1.
(4) At. 3, v. 39, p. 42.
(5) Canz. Era tolto di fasce Ercole appena, st. 7.