B24 ANNOTAZIONI p. 172

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Redi (6) le ferrate porte
del palazzo d’Amore: se non che dicendo il poeta che su
queste porte ci stavano le guardie, mostra che dobbiamo in-
tendere delle soglie; e però quell’aggiunto mi riesce molto
male appropriato, che che si voglia significare in quanto a se.
Dato finalmente che gli arpioni, vale a dire i gangheri, delle
porte e delle finestre, come anche le bandelle, cioè quelle
spranghe che si conficcano nelle imposte, e per l’anello che
hanno all’una delle estremità, s’imperniano negli arpioni,
sieno fatte, e non foderate o fasciate, di ferro effettivo; resta
che ferrato nel passo che segue, sia detto formalmente in
luogo di ferreo, e non di ferreo traslato, ma del proprio e
naturale quanto sarebbe se dicessimo, verbigrazia, ferreo se-
colo. Il passo è riferito nel Vocabolario della Crusca alla voce
Bandella, e parte ancora alla voce Arpione, e spetta all’antico
Volgarizzamento manoscritto dell’Eneide, nella quale corri-
sponde alquanto sotto il mezzo del secondo libro (1). Ma Pirro
risplendien


(2) Son. Aperto aveva il parlamento Amore.
(1) V. 479.