Differenze tra le versioni di "B24 ANNOTAZIONI p. 182"

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&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;''V'', 2. Le varie note  
 
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&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Dolor non finge.
 
&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Dolor non finge.
&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Cioè non ''forma'', non ''foggia'', secondo che suona il verbo  
+
 
''fingere'' a considerarlo assolutamente. Non è roba di Crusca. Ma  
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&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Cioè non ''forma'', non ''foggia'', secondo  
è farina del Rucellai già citato più volte. ''Indi'' (1) ''potrai veder'',  
+
che suona il verbo ''fingere'' a considerarlo as-
''come vid’io, Il nifolo, o proboscide, come hanno Gl’indi ele''-
+
solutamente. Non è roba di Crusca. Ma è fa-
''fanti, onde con esso FINGE'' (parla dell’ape) ''Sul rugiadoso''  
+
rina del Rucellai già citato più volte. ''Indi''  
''verde e prende I FIGLI''. E dello Speroni (2). ''Egli al fin trovi''  
+
(1) ''potrai veder, come vid’io, Il nifolo, o''
''una donna ove Amore con maggior magistero e miglior sub''-
+
''proboscide, come hanno Gl’indi elefanti,''  
''bietto, conforme agli alti suoi meriti LO voglia FINGERE ed''
+
''onde con esso FINGE'' (parla dell’ape) ''Sul''  
''iscolpire''. È similmente del Caro nell’Apologia (3); la quale,  
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''rugiadoso verde e prende I FIGLI''. E del-
avanti che uscisse, fu riscontrata coll’uso del parlar fiorentino  
+
lo Speroni (2). ''Egli al fin trovi una donna''
e ritoccata secondo il bisogno da quel medesimo (4) che nel-
+
''ove Amore con maggior magistero e miglior''  
l’Ercolano fece la famosa prova di rannicchiare tutta
+
''subbietto, conforme agli alti suoi meriti LO''  
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''voglia FINGERE ed iscolpire''. È similmen-
 +
te del Caro nell’Apologia (3); la quale, a-
 +
vanti che uscisse, fu riscontrata coll’uso del  
 +
parlar fiorentino e ritoccata secondo il biso-
 +
gno da quel medesimo (4) che nell’Ercolano
 +
fece la famosa prova di rannicchiare tutta
  
  

Versione attuale delle 20:35, 25 mar 2020

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B24182.jpg


    V, 2. Le varie note
            Dolor non finge.

    Cioè non forma, non foggia, secondo
che suona il verbo fingere a considerarlo as-
solutamente. Non è roba di Crusca. Ma è fa-
rina del Rucellai già citato più volte. Indi
(1) potrai veder, come vid’io, Il nifolo, o
proboscide, come hanno Gl’indi elefanti,
onde con esso FINGE (parla dell’ape) Sul
rugiadoso verde e prende I FIGLI. E del-
lo Speroni (2). Egli al fin trovi una donna
ove Amore con maggior magistero e miglior
subbietto, conforme agli alti suoi meriti LO
voglia FINGERE ed iscolpire. È similmen-
te del Caro nell’Apologia (3); la quale, a-
vanti che uscisse, fu riscontrata coll’uso del
parlar fiorentino e ritoccata secondo il biso-
gno da quel medesimo (4) che nell’Ercolano
fece la famosa prova di rannicchiare tutta


(1) Api, v. 986 e seguenti.
(2) Dial d’Amore. Dialoghi dello Sper. Ven. 1596, p. 25.
(3) Parma 1558, p. 25.
(4) Caro Lett. famil. ed. Comin. 1734, vol. 2, let. 77, p. 121.