Differenze tra le versioni di "B24 ANNOTAZIONI p. 194"

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te, ch’io tolgo dalla quindicesima no-
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te, ch’io tolgo dalla quindicesima novella del
vella del Boccaccio. ''Egli era sopra due travicelli ALCUNE tavole''  
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Boccaccio. ''Egli era sopra due travicelli AL''-
''confitte, DELLE QUALI tavole quella che con lui cadde era''
+
''CUNE tavole confitte, DELLE QUALI ta''-
''L’UNA''.
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vole quella che con lui cadde era L’UNA''.
&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Lettor mio bello, (è qui nessuno, o parlo al vento?) se  
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mai non ti fossi curato de’ miei consigli, e t’avesse dato il  
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&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Lettor mio bello, (è qui <span style="background-color:yellow;">[[nessuno, o|nessuno o]]</span> par-
cuore di venirmi dietro, sappi ch’io sono stufo morto di fare,
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lo al vento?) se mai non ti fossi curato de’  
come ho detto da principio, alle pugna; e la licenza che ti  
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miei consigli, e t’avesse dato il cuore di ve-
ho domandata per una volta sola, intendo che già m’abbia  
+
nirmi dietro, sappi ch’io sono stufo morto di  
servito. E però ''hic caestus artemque repono''. Per l’avvenire,  
+
fare, come ho detto da principio, alle pu-
in caso che mi querelino d’impurità di lingua e che abbiano
+
gna; e la licenza <span style="background-color:yellow;">[[che ti ho|ch'io t'ho]]</span> domandata per  
tanta ragione con quanta potranno incolpare i luoghi notati di  
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una volta sola, intendo che già m’abbia ser-
sopra e gli altri della stessa data, verrò cantando quei due fa-
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vito. E però ''hic caestus artemque repono''.  
mosi versi che Ovidio compose quando in Bulgaria gli era  
+
Per l’avvenire, in caso che mi querelino  
dato del barbaro a conto della lingua.
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d’impurità di lingua e che abbiano tanta ra-
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gione con quanta potranno incolpare i luoghi  
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notati di sopra e gli altri della stessa data,  
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verrò cantando quei due famosi versi che O-
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vidio compose quando in Bulgaria gli era da-
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to del barbaro a conto della lingua.
  
  

Versione attuale delle 17:05, 14 apr 2020

p. 193 ←

B24194.jpg


te, ch’io tolgo dalla quindicesima novella del
Boccaccio. Egli era sopra due travicelli AL-
CUNE tavole confitte, DELLE QUALI ta-
vole quella che con lui cadde era L’UNA.

    Lettor mio bello, (è qui nessuno o par-
lo al vento?) se mai non ti fossi curato de’
miei consigli, e t’avesse dato il cuore di ve-
nirmi dietro, sappi ch’io sono stufo morto di
fare, come ho detto da principio, alle pu-
gna; e la licenza ch'io t'ho domandata per
una volta sola, intendo che già m’abbia ser-
vito. E però hic caestus artemque repono.
Per l’avvenire, in caso che mi querelino
d’impurità di lingua e che abbiano tanta ra-
gione con quanta potranno incolpare i luoghi
notati di sopra e gli altri della stessa data,
verrò cantando quei due famosi versi che O-
vidio compose quando in Bulgaria gli era da-
to del barbaro a conto della lingua.