N35 NOTE. p. 171

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NOTE.


    Pag. 10. (1) Il successo delle Termopile fu celebrato
veramente da quello che in essa canzone s’introduce a
poetare, cioè da Simonide; tenuto dall’antichità fra
gli ottimi poeti lirici, vissuto, che più rileva, ai me-
desimi tempi della scesa di Serse, e greco di patria.
Questo suo fatto, lasciando l’epitaffio riportato da Ci-
cerone e da altri, si dimostra da quello che scrive Dio-
doro nell’undecimo libro, dove recita anche certe pa-
role d'esso poeta in questo proposito, due o tre delle
quali sono espresse nel quinto verso dell’ultima strofe.
Rispetto dunque alle predette circostanze del tempo e
della persona, e da altra parte riguardando alle qualità
della materia per se medesima, io non credo che mai
si trovasse argomento più degno di poema lirico, nè
più fortunato di questo che fu scelto, o più veramente
sortito, da Simonide. Perocchè se l’impresa delle Ter-
mopile fa tanta forza a noi che siamo stranieri verso
quelli che l’operarono, e con tutto questo non possia-
mo tenere le lacrime a leggerla semplicemente come pas-
sasse, e ventitre secoli dopo ch’ella è seguita; abbiamo
a far congettura di quello che la sua ricordanza dovesse
potere in un Greco, e poeta, e dei principali, avendo
veduto il fatto si può dire, cogli occhi propri, an-
dando per le stesse città vincitrici di un esercito molto
maggiore di quanti altri si ricorda la storia d’Euro-