Differenze tra le versioni di "NR25 Annotazioni p. 668"

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Ma che anche senza questa si dica ottimamente, recherò le  
 
Ma che anche senza questa si dica ottimamente, recherò le  
 
prime autorità che mi vengono alle mani, fra le innumerabili  
 
prime autorità che mi vengono alle mani, fra le innumerabili  
che si potrebbero addurre. Il Pandolfini nel Trattato del Go-
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che si potrebbero addurre. <span style="background-color:yellow;">[[Il Pandolfini...danaio?|Il Pandolfini nel Trattato del Go-]]</span>
verno della famiglia (4): ''O cittadini stolti, ove ruinate voi?''  
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<span style="background-color:yellow;">[[Il Pandolfini...danaio?|verno della famiglia (4): ''O cittadini stolti, ove ruinate voi?'']]</span>
''CHE SEGUITATE con tante fatiche, con tante sollecitudini, con''  
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''tante arti, con tante disonestà questo vostro stato per ragunare''  
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''ricchezze?'' E in altro luogo del medesimo libro (5): ''Se adun''-
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''que il danaio supplisce a tutti i bisogni, CHE FA MESTIERI''  
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''occupare l’animo in altra masserizia, che in questa del da''-
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<span style="background-color:yellow;">[[Il Pandolfini...danaio?|''occupare l’animo in altra masserizia, che in questa del da''-]]</span>
''naio?'' Il Caro nel Volgarizzamento del primo Sermone di  
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san Cipriano sopra l’elemosina (6): ''CHE VAI mettendo in''-
 
san Cipriano sopra l’elemosina (6): ''CHE VAI mettendo in''-
 
''nanzi quest’ombre e queste bagattelle per iscusarti in vano?''  
 
''nanzi quest’ombre e queste bagattelle per iscusarti in vano?''  

Versione delle 19:40, 11 apr 2020

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NR25668.jpg

parlare di quello che amano, si scialino un poco e trovino SOL-
LAZZO e refrigerio DEL FERVENTE AMORE ch’hanno dentro.
L’antica version latina in tutti questi luoghi ha solatium, o
solatia. Veggano eziandio nello stesso Vocabolario della Crusca,
sotto la voce Spiraglio, un esempio simile ai soprascritti, il
qual esempio è cavato dal Volgarizzamento di non so che altro
libro del medesimo San Grisostomo. E di più veggano, s’han-
no voglia, nell’Asino d’oro del Firenzuola (1) come le lagrime
sono ultimo SOLLAZZO DELLE MISERIE de’ mortali. Anzi è co-
stume dello scrittore nella detta opera (2) di prendere la voce
sollazzo in significato di sollievo, consolazione, conforto, ad
esempio di quei del trecento, come anche fece il Bembo (3)
nel passo che segue. Messer Carlo, mio solo e caro fra-
tello, unico sostegno e SOLLAZZO DELLA MIA VITA, se n’è al
cielo ito.
        XII, 10. Che stai?
   La particella interrogativa che usata in vece di perchè non
ha esempio nel Vocabolario se non seguíta dalla negativa non.
Ma che anche senza questa si dica ottimamente, recherò le
prime autorità che mi vengono alle mani, fra le innumerabili
che si potrebbero addurre. Il Pandolfini nel Trattato del Go-
verno della famiglia (4): O cittadini stolti, ove ruinate voi?
CHE SEGUITATE con tante fatiche, con tante sollecitudini, con
tante arti, con tante disonestà questo vostro stato per ragunare
ricchezze? E in altro luogo del medesimo libro (5): Se adun-
que il danaio supplisce a tutti i bisogni, CHE FA MESTIERI
occupare l’animo in altra masserizia, che in questa del da-
naio? Il Caro nel Volgarizzamento del primo Sermone di
san Cipriano sopra l’elemosina (6): CHE VAI mettendo in-
nanzi quest’ombre e queste bagattelle per iscusarti in vano?
Il Tasso nel quarto della Gerusalemme (7): Ma CHE RINNOVO
i miei dolor parlando? E similmente in altri luoghi (8). Il





(1) Lib. 6. Mil. 1819, p. 185.
(2) L. 2, p. 61; l. 3, p. 75; l. 4, p. 103; l. 5, p. 148 e 169.
(3) Lett. vol. 4, part. 2. Op. del Bem. Ven. 1729, t. 3, p. 310.
(4) Mil. 1811, p. 47.
(5) P. 174.
(6) Ven. appresso Aldo Manuz. 1569, p. 131.
(7) St. 12.
(8) C. 8, st. 68; c. 11, st. 63 e 75; c. 13, st. 64; c. 16, st. 47 e 57; c. 20,
st. 19.