Differenze tra le versioni di "NR25 Annotazioni p. 670"

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nel punto medesimo che si pubblica il vocabolario d’una lingua
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Versione delle 12:26, 13 apr 2020

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NR25670.jpg

bolario, ma è del Petrarca (1). Tanto e più fien LE COSE oscure
e SOLE Se morte gli occhi suoi chiude ed asconde. E del Poli-
ziano (2). In qualche RIPA SOLA E lontan da la gente (dice
d’Orfeo) Si dolerà del suo crudo destino. E del Sannazzaro
nel Proemio dell’Arcadia. Per LI SOLI BOSCHI i salvatichi uc-
celli sovra i verdi rami cantando. E nell’egloga undecima (3).
Piangete, VALLI abbandonate e SOLE. E del Bembo (4) Parlo
poi meco, e grido, e largo fiume Verso per gli occhi in qual-
che PARTE SOLA. E del Casa (5). Ne i monti e per le SELVE
oscure e SOLE. E del Varchi (6). Dice per questa VALLE opaca
e SOLA Tirinto. E del Tasso (7). Per quella VIA ch’è più de-
serta e SOLA. È tolto ai Latini, tra' quali Virgilio nella Favola
d’Orfeo (8): Te, dulcis coniux, te SOLO in LITORE secum,
Te veniente die, te decedente canebat. E nel quinto dell’E-
neide (9): At procul in SOLA secretae Troades ACTA Amissum
Anchisen flebant. Così anche nel sesto (10): Ibant obscuri SOLA
sub NOCTE per umbram. E Stazio nel quarto della Tebaide (11):
Ingentes infelix terra tumultus, Lucis adhuc medio, SOLAQUE
in NOCTE per umbras, Exspirat.

                                CANZONE TERZA.

        I, 4 Incombe.
   Questa ed altre molte parole, e molte significazioni di pa-
role, e molte forme di favellare adoperate in queste Canzoni,
furono tratte, non dal Vocabolario della Crusca, ma da quel-
l’altro Vocabolario dal quale tutti gli scrittori classici italiani,
prosatori o poeti (per non uscir dell’autorità), dal padre Dante
fino agli stessi compilatori del Vocabolario della Crusca, inces-
santemente e liberamente derivarono tutto quello che parve loro
convenevole e che fece ai loro bisogni o comodi, non curan-
dosi che quanto essi pigliavano prudentemente dal latino fosse, o
non fosse stato usato da’ più vecchi di loro. E chiunque stima che
nel punto medesimo che si pubblica il vocabolario d’una lingua






(1) Son. Tra quantunque leggiadre donne e belle.
(2) Orfeo, At. 3, ediz. dell’Affò, Ven. 1776, v. 16, p. 41.
(3) V. 16.
(4) Son. 35.
(5) Son. 43.
(6) Son. Tesilla amo, Tesilla onoro, e sola.
(7) Ger. lib. c. 10, st. 3.
(8) Geor. l. 4, v. 465.
(9) V. 613.
(10) V. 268.
(11) V. 438.