NR25 Annotazioni p. 674

Da wikileopardi.

p. 673 ← → p. 675

NR25674.jpg

lingua. Sentite dunque, signori pedagoghi, quello che dice il
Rinuccini nella Dafne (1). Non si nasconde in selva Sì dispie-
tata belva, Nè su per l’alto POLO Spiega le penne a volo au-
gel solingo, Nè per le piagge ondose Tra le fere squamose al-
berga core Che non senta d’Amore. Vi pare che questo polo
sia l’artico, o l’antartico, o quello della calamita, o l’una delle
teste d’un perno, o d’una sala da carrozze? Oh bene inghiotti-
tevi questa focaccia soporifera da turarvi le tre gole che avete,
e lasciate passare anche questo vocabolo.
        XII, 3. E morte lo scampò dal veder peggio.
   Il Petrarca (2): Altro schermo non trovo che MI SCAMPI DAL
manifesto accorger de le genti. Il medesimo in altro luogo (3):
Questi in vecchiezza LA SCAMPÒ DA morte. Il Passavanti nello
Specchio (4): Si facesse beffe di colui che avesse saputo SCAM-
PAR LA vita e LE cose DALLA fortuna, e DA’ pericoli del mare.
Il Guarini nell’Argomento del Pastor Fido: Mentre si sforza
per CAMPARLO DA morte di provare con sue ragioni ch’egli sia
forestiero. Segno questi luoghi per ogni buon rispetto, avendo
veduto che la Crusca non mette esempio nè di scampare
di campare costruiti nell’uso attivo col sesto caso oltre al quarto.

                                CANZONE QUARTA.
        I, 1             Poi che del patrio nido
                  I silenzi lasciando,
                  Te ne la polve de la vita e ’l suono
                  Tragge il destin.
   Questa e simili figure grammaticali, appartenenti all’uso de’
nostri gerondi, sono così familiari e così proprie di tutti gli
scrittori italiani de’ buoni secoli, che volendole rimuovere, non
passerebbe quasi foglio di scrittura antica dove non s’avesse
a metter le mani. Puoi vedere il Torto e ’l Diritto del Non si
può nel capitolo quinto, dove si dichiara in parte questa pro-
prietà del nostro idioma: dico in parte, e poveramente, a
paragone ch’ella si poteva illustrare con infinita quantità e di-
versità d’esempi. E anche oggidì, non che tollerata, va cu-







(1) Coro 3, v. 1.
(2) Son. Solo e pensoso i più deserti campi.
(3) Canz. Spirto gentil, che quelle membra reggi, st. 7.
(4) Distinz. 3, c. 1 Fir. 1681, p. 34.