NR25 Annotazioni p. 806

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oltre a scusarlo, si possa anche lodare. Primieramente la nostra
lingua ha per usanza di mettere i participii, massimamente pas-
sivi, in luogo de’ nomi aggettivi (come praticarono i Latini),
e per lo contrario i nomi aggettivi in luogo de’ participii, se-
condo che diciamo lodato o laudato per lodevole (1), onorato
per onorevole, fidato per fido, rosato in vece di roseo; e d’al-
tro canto affannoso per affannato, doloroso per dolorato,
faticoso per affaticato (2); o come quando si dice essere o
aver pieno o ripieno o morto per essere o aver empiuto o riem-
piuto o ucciso. Anche diciamo ordinariamente essere o aver sa-
zio, privo, quieto, fermo, netto, e mille altri, per essere o
aver saziato, privato, quietato, fermato, nettato. Ma lascio
questo, perchè possiamo credere che si faccia piuttosto per
contrazione degli stessi participii che per surrogazione degli
aggettivi. In sostanza ferrato detto per ferreo mi par ch’abbia
tanto dell’italiano quanto n’ha rosato in cambio di roseo. Nel
secondo luogo soggiungerò che quantunque io non sappia di
certo se i nostri poeti antichi e moderni quando chiamarono e
chiamano aurati, orati o dorati i raggi del sole (3), i ricci
delle belle donne (4), gli strali d’Amore (5) e cose tali, ed
argentata o inargentata la luna (6), i ruscelli (7) o altro, vo-
lessero e vogliano intendere che quei raggi, quei ricci, quei
dardi sieno inverniciati d’oro o che sieno d’oro massiccio, e
che la luna e i ruscelli sieno incrostati d’argento o sieno fatti
d’argento; so bene che il colore aurato del raspo d’uva (8)
e il color dorato del cotogno (9) nell’Alamanni, e parimenti
il colore arientato della luna in Francesco da Buti (10), sono
colori, quelli d’oro, e questo d’argento, e non vestiti dell’u-
no o dell’altro metallo, perchè non vedo che al colore, in


(1) Petr. Canz. O aspettata in ciel beata e bella, st. 5.
(2) Sannaz. Arcad. egl. 2, v. 12.
(3) Bembo, canz. 6, chiusa.
(4) Giusto de’ Conti, B.M. son 22; Bembo, Son. 13; Arios. Fur. c. 10,
st. 96; Bern. Tasso, Son. Superbo scoglio, che con l’ampia fronte.
(5) Petr. son. Fera stella, se ’l cielo ha forza in noi; Poliz. Stanze, l. 1,
st. 82; Ar. Fur. c. 11, st. 66.
(6) Bocc. Ameto, Fir. 1521, car. 62; Tasso, Ger. lib. c. 18, st. 13; Remig.
Fiorent. ep. 17 d’Ovid. v. 156.
(7) Bocc. Ameto, car. 65.
(8) Alam. Coltiv. l. 2, v. 499.
(9) Ivi, l. 3, v. 493.
(10) Voc. della Crus. v. Arientato.