Differenze tra le versioni di "NR25 Annotazioni p. 808"

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''ratus'' nel sentimento di ''ferreus'' non gli sa nè di vizioso nè strano.  
ratus nel sentimento di ferreus non gli sa nè di vizioso nè strano.  
 
 
Queste tali non sono metafore, cioè traslazioni, ma catacresi,  
 
Queste tali non sono metafore, cioè traslazioni, ma catacresi,  
 
o vogliamo dire, come in latino, abusioni: la qual figura dif-
 
o vogliamo dire, come in latino, abusioni: la qual figura dif-
ferisce sostanzialmente dalla metafora, in quanto la metafora  
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ferisce sostanzialmente dalla <span style="background-color:yellow;">[[metafora, in quanto]]</span> la metafora  
 
trasportando la parola a soggetti nuovi e non propri, non le  
 
trasportando la parola a soggetti nuovi e non propri, non le  
 
toglie per questo il significato proprio (eccetto se il metaforico  
 
toglie per questo il significato proprio (eccetto se il metaforico  
a lungo andare non se lo mangia, connaturandosi col vocabolo),  
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a lungo andare non se lo mangia, connaturandosi col <span style="background-color:yellow;">[[vocabolo),ma,|vocabolo),]]</span>
ma, come dire, glielo accoppia con un altro o con più d’uno,  
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<span style="background-color:yellow;">[[vocabolo),ma,|ma,]]</span> come dire, <span style="background-color:yellow;">[[glielo accoppia]]</span> con un altro o con più d’uno,  
 
raddoppiando o moltiplicando l’idea rappresentata da essa pa-
 
raddoppiando o moltiplicando l’idea rappresentata da essa pa-
 
rola. Dovechè la catacresi scaccia fuori il significato proprio e  
 
rola. Dovechè la catacresi scaccia fuori il significato proprio e  
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l’antica, e se lo appropria immediatamente per modo che tutta  
 
l’antica, e se lo appropria immediatamente per modo che tutta  
 
quanta ell’è, s’incorpora seco lui. Come interviene appunto  
 
quanta ell’è, s’incorpora seco lui. Come interviene appunto  
nel caso nostro, che la voce ferrato importa onninamente fer-
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nel caso nostro, che la voce ''ferrato'' importa onninamente ''fer''-
reo, e chi dice ferreo, dice altrettanto nè più nè meno. Lad-
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''reo'', e chi dice ''ferreo'', dice altrettanto nè più nè meno. Lad-
dove se tu chiami lampade il sole, come fece Virgilio, quan
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dove se tu chiami lampade il sole, come fece Virgilio, quan-
tunque la voce lampade venga a dimostrare il sole, non per-
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tunque la voce ''lampade'' venga a dimostrare il ''sole'', non per-
 
ciò si stacca dal soggetto suo proprio, anzi non altrimenti ha  
 
ciò si stacca dal soggetto suo proprio, anzi non altrimenti ha  
 
forza di dare ad intendere il sole, che rappresentando quello  
 
forza di dare ad intendere il sole, che rappresentando quello  
 
come una figura di questo. E veramente le metafore non sono  
 
come una figura di questo. E veramente le metafore non sono  
 
altro che similitudini o comparazioni raccorciate. Occorrendo poi  
 
altro che similitudini o comparazioni raccorciate. Occorrendo poi  
(secondo che fece fra Bartolomeo da san Concordio) che si  
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(secondo che fece <span style="background-color:yellow;">[[fra Bartolomeo|fra]]</span> Bartolomeo da <span style="background-color:yellow;">[[san Concordio)|san]]</span> Concordio) che si  
chiamino ferrate le menti degli uomini, allora il vocabolo fer-
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chiamino ferrate le menti degli uomini, allora il vocabolo ''fer''-
rate sarà metaforico; in guisa nondimeno che la metafora non  
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''rate'' sarà metaforico; in guisa nondimeno che la metafora non  
consisterà nello scambio della voce ferree colla voce ferrate,  
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consisterà nello scambio della voce ''ferree'' colla voce ''ferrate'',  
 
il quale sarà fatto per semplice catacresi, ma nell’accompagna-
 
il quale sarà fatto per semplice catacresi, ma nell’accompagna-
 
mento di tale aggettivo con tale sostantivo; perchè in effetto le  
 
mento di tale aggettivo con tale sostantivo; perchè in effetto le  
 
menti degli uomini, credo bene che sieno quali di fumo,  
 
menti degli uomini, credo bene che sieno quali di fumo,  
 
quali di vento, quali di rapa, quali d’altre materie, ma per  
 
quali di vento, quali di rapa, quali d’altre materie, ma per  
quello ch’io sappia, non sono di ferro. Il che nè più nè meno  
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quello ch’io sappia, non sono ''di ferro''. Il che nè più nè meno  
 
sarà il senso letterale della metafora; cioè che quelle menti  
 
sarà il senso letterale della metafora; cioè che quelle menti  
sieno di ferro, non già che sieno munite di ferro. E qui pecca  
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sieno ''di ferro'', non già che sieno ''munite di ferro''. E qui pecca  
il Vocabolario, che senza più, mette l’esempio di Fra Barto-
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il Vocabolario, che senza <span style="background-color:yellow;">[[più, mette]]</span> l’esempio di Fra Barto-
lomeo tra gli usi metaforici di ferrato fatto da ferrare cioè  
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lomeo tra gli usi metaforici di ''ferrato'' fatto da ''ferrare'' cioè  
munire di ferro, quando bisognava specificare appartatamente  
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''munire di ferro'', quando bisognava specificare appartatamente  
che ferrato s’usa talora in cambio di ferreo, non solamente  
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che ''ferrato'' s’usa talora in cambio di ''ferreo'', non solamente  
 
nel proprio, ma eziandio nell’improprio, e quivi allegare il  
 
nel proprio, ma eziandio nell’improprio, e quivi allegare il  
 
suddetto esempio. Al quale aggiungerò quello d’uno scrittore
 
suddetto esempio. Al quale aggiungerò quello d’uno scrittore

Versione attuale delle 12:17, 14 apr 2020

p. 807 ← → p. 809

NR25808.jpg


ratus nel sentimento di ferreus non gli sa nè di vizioso nè strano.
Queste tali non sono metafore, cioè traslazioni, ma catacresi,
o vogliamo dire, come in latino, abusioni: la qual figura dif-
ferisce sostanzialmente dalla metafora, in quanto la metafora
trasportando la parola a soggetti nuovi e non propri, non le
toglie per questo il significato proprio (eccetto se il metaforico
a lungo andare non se lo mangia, connaturandosi col vocabolo),
ma, come dire, glielo accoppia con un altro o con più d’uno,
raddoppiando o moltiplicando l’idea rappresentata da essa pa-
rola. Dovechè la catacresi scaccia fuori il significato proprio e
ne mette un altro in luogo suo; talmente che la parola in
questa nuova condizione esprime un concetto solo come nel-
l’antica, e se lo appropria immediatamente per modo che tutta
quanta ell’è, s’incorpora seco lui. Come interviene appunto
nel caso nostro, che la voce ferrato importa onninamente fer-
reo, e chi dice ferreo, dice altrettanto nè più nè meno. Lad-
dove se tu chiami lampade il sole, come fece Virgilio, quan-
tunque la voce lampade venga a dimostrare il sole, non per-
ciò si stacca dal soggetto suo proprio, anzi non altrimenti ha
forza di dare ad intendere il sole, che rappresentando quello
come una figura di questo. E veramente le metafore non sono
altro che similitudini o comparazioni raccorciate. Occorrendo poi
(secondo che fece fra Bartolomeo da san Concordio) che si
chiamino ferrate le menti degli uomini, allora il vocabolo fer-
rate sarà metaforico; in guisa nondimeno che la metafora non
consisterà nello scambio della voce ferree colla voce ferrate,
il quale sarà fatto per semplice catacresi, ma nell’accompagna-
mento di tale aggettivo con tale sostantivo; perchè in effetto le
menti degli uomini, credo bene che sieno quali di fumo,
quali di vento, quali di rapa, quali d’altre materie, ma per
quello ch’io sappia, non sono di ferro. Il che nè più nè meno
sarà il senso letterale della metafora; cioè che quelle menti
sieno di ferro, non già che sieno munite di ferro. E qui pecca
il Vocabolario, che senza più, mette l’esempio di Fra Barto-
lomeo tra gli usi metaforici di ferrato fatto da ferrare cioè
munire di ferro, quando bisognava specificare appartatamente
che ferrato s’usa talora in cambio di ferreo, non solamente
nel proprio, ma eziandio nell’improprio, e quivi allegare il
suddetto esempio. Al quale aggiungerò quello d’uno scrittore