Differenze tra le versioni di "NR25 Annotazioni p. 820"

Da wikileopardi.
Riga 10: Riga 10:
 
scita nella scuola degli Europei.
 
scita nella scuola degli Europei.
  
&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;C<small>ANZONE DECIMA</small>.  
+
&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;<span style="background-color:yellow;">[[CANZONE DECIMA.|C<small>ANZONE DECIMA</small>.]]</span>
  
 
&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;''Stanza V, verso'' 1. Se de l’eterne idee  
 
&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;''Stanza V, verso'' 1. Se de l’eterne idee  

Versione delle 15:58, 14 apr 2020

p. 819 ←

NR25820.jpg


detta gente alla vita sociale, non è dubbio che in processo di
tempo verranno a capo di quest’impresa; ma si tiene per fermo
che nessun’altra nazione dimostrasse di voler fare così poca riu-
scita nella scuola degli Europei.

                                CANZONE DECIMA.

    Stanza V, verso 1. Se de l’eterne idee
                                L’una se’ tu.
    La nostra lingua usa di proporre l’articolo al pronome uno,
eziandio parlando di più soggetti, e non solamente, come sono
molti che lo credono, quando parla di due soli. Basti recare
di mille esempi il seguente, ch’io tolgo dalla quindicesima no-
vella del Boccaccio. Egli era sopra due travicelli ALCUNE tavole
confitte, DELLE QUALI tavole quella che con lui cadde era
L’UNA.
    Lettor mio bello, (è qui nessuno, o parlo al vento?) se
mai non ti fossi curato de’ miei consigli, e t’avesse dato il
cuore di venirmi dietro, sappi ch’io sono stufo morto di fare,
come ho detto da principio, alle pugna; e la licenza che ti
ho domandata per una volta sola, intendo che già m’abbia
servito. E però hic caestus artemque repono. Per l’avvenire,
in caso che mi querelino d’impurità di lingua e che abbiano
tanta ragione con quanta potranno incolpare i luoghi notati di
sopra e gli altri della stessa data, verrò cantando quei due fa-
mosi versi che Ovidio compose quando in Bulgaria gli era
dato del barbaro a conto della lingua.