Abbozzo Nella morte di una donna fatta trucidare col suo portato dal corruttore per mano ed arte di un chirurgo (1819)

Da wikileopardi.


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Dissotterramento. Ora la tua misera spogli si dissotterra
ec. lamentevole. Ecco ec. E aveste cuore? barbari e poteste
udire ec. vedere. ec. e tu non ti commovesti alla ricordanza
ec. descriz. dell’orrida operazione. non valsero i gridi? ec. io
piango ed è ragion che non la vidi, non la conobbi non l’udii
nello strazio ec. solo in pensarvi ec. e voi non piangeste. e
poteste anzi ec. Misera quanto poco frutto traesti dal tuo
fallo, non bastarono i rimorsi della coscienza, non i continui
timori e sospetti e angosce a punirti della tua debolezza fragilità.
Una morte così crudele. Ahi allora avresti scelto quel
povero piacere insieme con quello che provavi? Ora sei morta
così giovane, per mano del tuo amante, col tuo figlio, in
odio agli uomini, infelicissima! Confortati non lo credere, in
odio agli uomini, no, ma in estrema compassione, e questo
mio canto non è per eternare il tuo fallo, rossore, no; misera,
non per accrescer le tue pene, ma per consolarti, giacch’io
sapeva che gli uomini udendo il tristo caso non ti avrebbero
condannata, si sarebbero scordati il fallo per pianger e
abbominar la pena. Oh Dio! dovrei io crescer i tuoi mali?
spezzerei frantumerei questa cetra, anima sventurata. No,
lo faccio per confortarti. Confortarti ec. Perdite che ha fatto
per morte così immatura. Miserando frutto dell’amore. Ora
il volgo accusa amore. No lo giuro, è colpa di anime scellerate,
che non hanno ombra di sensibilità. Dunque finisce l’amore
col diletto ec.? no ec. Non è colpa di amore. Voi chiamo in
testimonio ec. Amore la più cara cosa del mondo, per lui
morremmo per le nostre amate nonché trucidarle per noi. E
che cosa è la mia vita senza amore. Se tu non mi consoli,
amore, del tuo riso, come posso io sopportar la vita, tanta
malvagità noia ec. e se mi lasci, se tu mi sei tolto, perchè
non ispengo io queste membra, perchè non le do alla morte?
ec. ec. Hai perduto i diletti del mondo. consolati è cosa infelice
questa vita. Ne hai un es. nella tua stessa sventura. È
vero che non tutti sono così. no lo giuro ec.

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