Differenze tra le versioni di "B24 ANNOTAZIONI p. 151"

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Pitea marsigliese, allegato da Gemino (5) e  
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Pitea marsigliese, allegato da Gemino (1) e da
da Cosma egiziano (6), racconta di non so quali Barbari che  
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Cosma egiziano (2), racconta di non so quali  
mostrarono a esso Pitea la stanza dove il sole, secondo loro,  
+
Barbari che mostrarono a esso Pitea la stanza  
s’adagiava a dormire. E il Petrarca s’avvicinò a queste tali  
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dove il sole, secondo loro, s’adagiava a dor-
opinioni volgare in quei versi (7): ''Quando vede ’l pastor ca''-
+
mire. E il Petrarca s’avvicinò a queste tali  
''lare i raggi Del gran pianeta al nido ov’egli alberga''. Siccome  
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opinioni volgare in quei versi (3): ''Quando''
in questi altri (8) seguì la sentenza di quei filosofi che per  
+
''vede ’l pastor calare i raggi Del gran pia''-
via di raziocinio e di congettura indovinavano gli antipodi: ''Nel''-
+
''neta al nido ov’egli alberga''. Siccome in
''la stagion che ’l ciel rapido inchina Verso occidente, e che ’l''  
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in questi altri (4) seguì la sentenza di quei fi-
''dì nostro vola A gente che di là forse l’aspetta''. Dove quel  
+
losofi che per via di raziocinio e di conget-
forse, che oggi non si potrebbe dire, è notabilissimo e poeti-
+
tura indovinavano gli antipodi: ''Ne la stagion''  
chissimo, perocchè lasciava libero all’immaginazione di figu-
+
''che ’l ciel rapido inchina Verso occidente,''  
rarsi a suo modo quella gente sconosciuta, o d’averla in tutto  
+
''e che ’l dì nostro vola A gente che di là''
per favolosa; dal che si dee credere che, leggendo questi
+
''forse l’aspetta''. Dove quel ''forse'', che oggi  
versi, nascessero di quelle concezioni va-
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non si potrebbe dire, è notabilissimo e poe-
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tichissimo, perocchè lasciava libero all’immagi-
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nazione di figurarsi a suo modo quella gente  
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sconosciuta, o d’averla in tutto per favolo-
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sa; dal che si dee credere che, leggendo que-
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sti versi, nascessero di quelle concezioni va-
  
  
(5) Elem. Astron. c. 5: in Petav. Uranolog. Antuerp. (Amstel.) 1703, p. 13.
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(1) Elem. Astron. c. 5: in Petav. Uranolog. Antuerp. (Amstel.) 1703, p. 13.
(6) Topogr. christian. l. 2. Ed. Montfauc. p. 149.
+
(2) Topogr. christian. l. 2. Ed. Montfauc. p. 149.
(7) Canz. Nella stagion che ’l ciel rapido inchina, st. 3.  
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(3) Canz. Nella stagion che ’l ciel rapido inchina, st. 3.  
(8) St. 1.
+
(4) St. 1.
  
  

Versione delle 17:51, 21 feb 2020

p. 150 ← → p. 152

B24151.jpg


Pitea marsigliese, allegato da Gemino (1) e da
Cosma egiziano (2), racconta di non so quali
Barbari che mostrarono a esso Pitea la stanza
dove il sole, secondo loro, s’adagiava a dor-
mire. E il Petrarca s’avvicinò a queste tali
opinioni volgare in quei versi (3): Quando
vede ’l pastor calare i raggi Del gran pia-
neta al nido ov’egli alberga. Siccome in
in questi altri (4) seguì la sentenza di quei fi-
losofi che per via di raziocinio e di conget-
tura indovinavano gli antipodi: Ne la stagion
che ’l ciel rapido inchina Verso occidente,
e che ’l dì nostro vola A gente che di là
forse l’aspetta. Dove quel forse, che oggi
non si potrebbe dire, è notabilissimo e poe-
tichissimo, perocchè lasciava libero all’immagi-
nazione di figurarsi a suo modo quella gente
sconosciuta, o d’averla in tutto per favolo-
sa; dal che si dee credere che, leggendo que-
sti versi, nascessero di quelle concezioni va-


(1) Elem. Astron. c. 5: in Petav. Uranolog. Antuerp. (Amstel.) 1703, p. 13.
(2) Topogr. christian. l. 2. Ed. Montfauc. p. 149.
(3) Canz. Nella stagion che ’l ciel rapido inchina, st. 3.
(4) St. 1.