B24 ANNOTAZIONI p. 158

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Non quello orrendo tuon, che s’assimiglia
Al fero fulmine di Giove in alto, Di quel-
l’arme FATAL che mostra aperto Quanto
sia più d’ogni altro il secol nostro Già per
mille cagion là su nemico (1). Parla, come
avrai capito, dell’arme da fuoco. E di nuovo
nel quinto (2). La FATAL bellezza Sopra
l’onde a mirar Narcisso torna. Vero è che
il poema della Coltivazione e l’altre opere
scritte dall’Alamanni in Francia, come il Gi-
rone e l’Avarchide, sono macchiate di parec-
chi francesismi: e quel ch’è peggio, la det-
ta Coltivazione ridonda maravigliosamente di
rozzissime, sregolatissime e assurdissime co-
struzioni e forme d’ogni genere; tanto ch’el-
la è forse la più difficile e scabrosa poesia di
quel secolo, non ostante la semplicità dello
stile; che per verità non fu cercata dal buon-
o Alamanni, anzi fuggita a più potere, ben-
chè non gli riuscì di schivarla. Ma quelle me-
desime cagioni che da un lato produssero que-
sti difetti (e che parimenti generarono sui


(1) V. 747.
(2) V. 933.