B24 ANNOTAZIONI p. 159

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principii del Cinquecento l’imperfe-
zione della lingua e dello stile italiano), dall’altro lato arric-
chirono straordinariamente il predetto poema di voci, metafore,
locuzioni, che quanto hanno d’ardire, tanto sono espressive e
belle; e quanto potrebbero giovare, non solamente agli usi
poetici, ma eziandio gran parte di loro alla prosa, tanto in
ogni modo sono tutte sconosciutissime al più degli scrittori
presenti.


                                CANZONE SESTA.

    I, 1             Poi che divelta, ne la tracia polve
            Giacque........................................
            Prepara.

    Acciò che questa mutazione di Tempo non abbia a pregiu-
dicare agli stomachi gentili de’ pedagoghi, la medicheremo con
un pizzico d’autorità virgiliana. Postquam res Asiae, Priamique
evertere gentem Immeritam VISUM Superis, CECIDITQUE su-
perbum Ilium et omnis humo FVMAT neptunia Troia; Diversa
exsilia et desertas quae