B24 ANNOTAZIONI p. 161

Da wikileopardi.
Versione del 25 gen 2020 alle 20:02 di GiacomoLeopardi1798 (Discussione | contributi) (Creata pagina con "p. 160 ← → p. 162 destra <poem> della paura; non che dinotino la paura assolutamente n...")

(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)

p. 160 ← → p. 162

B24161.jpg


della paura; non che dinotino la paura assolutamente
nè di proprietà loro. E spessissime volte non hanno da far niente
con questa passione, e quando s’appagano del senso proprio
e quando anche non s’appagano. Ma la Crusca termina il si-
gnificato di trepido in quello di timoroso. Va errata: e se non
credi a me, che non son venuto al mondo fra il dugento e il
seicento, e non ho messo i lattaiuoli nè fatto a stacciabburatta
in quel di Firenze, credi al Rucellai, ch’ebbe l’una e l’altra
virtù. Allor (6) concorron TREPIDE, e ciascuna Si mostra ne
le belle armi lucenti, ... e con voce alta e roca Chiaman la
gente in lor linguaggio a l’arme. Questa è la paura dell’api
trepide. E così la sentenza come la voce ritrassela il Rucellai
da Virgilio (1). Tum TREPIDAE inter se coeunt, pennisque
coruscant, ... magnisque vocant clamoribus hostem. Anche il
testimonio dell’Ariosto, benchè l’Ariosto non fu toscano, po-
trebb’essere che fosse credu

(6) Api, v. 272.
(1) Georg. l. 4, v. 73.