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com-
poste o derivate, ciascheduna delle quali comincia o deriva
dalla suddetta parola.
15. E pervicace ingegno.
Qui non vale semplicemente ostinato e che dúra e insiste,
ma oltre di ciò significa temerario e che vuol fare o conseguire
quello che non gli tocca nè gli conviene. Orazio nell’Ode terza
del terzo libro (1) : Non haec iocosae conveniunt lyrae. Quo,
Musa, tendis? desine PERVICAX Referre sermones deorum, et
Magna modis tenuare parvis. Vedi ancora la diciannovesima
del secondo libro (2), nella quale pervicaces viene a inferire
petulantes, procaces e, come dichiarano le glose d’Acrone,
protervas; ma è pigliato in buona parte. E noto l’uno e l’al-
tro luogo d’Orazio perchè non sono avvertiti dal Forcellini e
perchè la voce pervicax, a guardarla sottilmente, non dice in
questi due luoghi quel medesimo ch’ella dice negli esempi re-
cati in quel Vocabolario.
(1) V. 69.
(2) V. 9.