B24 ANNOTAZIONI p. 189

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composte o derivate, ciascheduna delle quali
comincia o deriva dalla suddetta parola.

        14. E pervicace ingegno.

    Qui non vale semplicemente ostinato e
che dúra e insiste, ma oltre di ciò significa
temerario e che vuol fare o conseguire quel-
lo che non gli tocca nè gli conviene. Orazio
nell’Ode terza del terzo libro (1) : Non haec
iocosae conveniunt lyrae. Quo, Musa, ten-
dis? desine PERVICAX Referre sermones
deorum, et Magna modis tenuare parvis.
Vedi ancora la diciannovesima del secondo li-
bro (2), nella quale pervicaces viene a infe-
rire petulantes, procaces e, come dichiarano
le glose d’Acrone, protervas; ma è pigliato
in buona parte. E noto l’uno e l’altro luo-
go d’Orazio perchè non sono avvertiti dal
Forcellini e perchè la voce pervicax, a guar-
darla sottilmente, non dice in questi due luo-
ghi quel medesimo ch’ella dice negli esempi
recati da esso Forcellini.


(1) V. 69.
(2) V. 9.