B26 GUERRA DEI TOPI E DELLE RANE. CANTO II p. 65
III
Il giorno appresso, tutti di buon’ora
A casa si adunar di Rodipane.
Stavano intenti, ad udir presti. Allora
Rizzossi il vecchio e disse: ahi triste rane,
Che siete causa a me d’immenso affanno,
A noi tutti in comun, d’onta e di danno!
IV
Ahi sfortunato me! tre figli miei
Sul più bello involò morte immatura.
Per gli artigli del gatto un ne perdei:
Lo si aggraffò ch’uscia d’una fessura.
Quel mal ordigno onde crudele e scaltro
L’uom fa strage di noi, men tolse un altro.
V
Restava il terzo, quel sì prode e vago,
A me sì caro ed a la moglie mia.
Questo le rane ad affogar nel lago
M’han tratto. Amici, orsù: prego: non sia
Tanta frode impunita: armiamci in fretta:
Peran tutte, chè giusta è la vendetta.