B26 SONETTI ‖ IN PERSONA ‖ DI SER PECORA FIORENTINO BECCAIO ‖ MDCCCXVII p. 37

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B26 SONETTI IN PERSONA DI SER PECORA BECCAIO


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SONETTI
IN PERSONA
DI SER PECORA FIORENTINO BECCAIO
MDCCCXVII


Questi Sonetti, composti a somiglianza dei
Mattaccini del Caro, furono fatti in occa-
sione che uno scrittorello, morto or sono
pochi anni, pubblicò in Roma una sua di-
ceria nella quale rispondendo ad alcune cen-
sure sopra un suo libro divulgate in un Giorn-
ale, usava parole indegne contro due no-
bilissimi letterati italiani che ancora vivono.
Come nei Mattaccini del Caro sotto l’alle-
goria del gufo e del castello di vetro dinotasi
il Castelvetro, parimente in quei Sonetti
disegnasi il detto scrittorello sotto l’allego-
ria del manzo. Il nome del beccaio è tolto
dalla Cronica di Dino Compagni, la quale
fa menzione di un beccaio fiorentino di quei
tempi, detto per soprannome il Pecora.