B26 SONETTO V p. 42
p. 41 ← → Epistola al Conte Carlo Pepoli p. 45
SONETTO V
1 Senti ch’e’ fischia e cigola e strombazza:
2 Gli è satollo di vento: or lo martella,
3 E ’l dabbudà su l’epa gli strimpella
4 E ne rintrona il vicolo e la piazza.
5 Ve’ la pelle, al bussar, mareggia e guazza:
6 Lo spenzola pel rampo a la girella:
7 Lo sbuccia tutto quanto e lo dipella;
8 E ’l disangua, lo sbatti e lo strapazza.
9 Sbarralo, e tra’ budella e tra’ corata,
10 Tra’ milza, che per fiel più non ammale,
11 E l’entragno gli sbratta e gli dispaccia.
12 D’uno or vo’ ch’e’ riesca una brigata:
13 Gli affetta l’anca e ’l ventre e lo schienale,
14 E lo smembra, lo smozzica, lo straccia.
15 Togliete oh chi s’affaccia:
16 Ecco carni strafresche, ecco l’argnone:
17 Vo’ mi diciate poi se saran buone.