F31 I. ǁ ALL'ITALIA. (NOTA.) p. 20

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pile fa tanta forza a noi che siamo stranieri
verso quelli che l’operarono, e con tutto
questo non possiamo tener le lagrime a
leggerla semplicemente come passasse, e
ventitrè secoli dopo ch’ell’è seguita; ab-
biamo a far congettura di quello che la
sua ricordanza dovesse potere in un greco,
e poeta, e de’ principali, avendo veduto
il fatto si può dire, cogli occhi propri,
andando per le stesse città vincitrici d’un
esercito molto maggiore di quanti altri si
ricorda la storia d’Europa, venendo a
parte delle feste, delle meraviglie, del
fervore di tutta una eccellentissima na-
zione, fatta anche più magnanima della
sua natura dalla coscienza della gloria ac-
quistata, e dall’emulazione di tanta virtù
dimostrata pur allora dai suoi. Per queste
considerazioni riputando a molta disav-
ventura che le cose scritte da Simonide in
quella occorrenza fossero perdute, non
ch’io presumessi di riparare a questo dan-
no, ma come per ingannare il desiderio,
procurai di rappresentarmi alla mente le
disposizioni dell’animo del poeta in quel