F31 I. ǁ ALL'ITALIA. p. 12

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17 Tra le ginocchia, e piange.
18 Piangi, chè ben hai donde, Italia mia,
19 Le genti a vincer nata
20 E ne la fausta sorte e ne la ria.

21     Se fosser gli occhi miei due fonti vive,
22 Non potrei pianger tanto
23 Ch’adeguassi il tuo danno e men lo scorno;
24 Chè fosti donna, or se' povera ancella.
25 Chi di te parla o scrive,
26 Che, rimembrando il tuo passato vanto,
27 Non dica; già fu grande, or non è quella?
28 Perchè, perchè? dov'è la forza antica,
29 Dove l'armi e 'l valore e la costanza?
30 Chi ti discinse il brando?
31 Chi ti tradì? qual arte o qual fatica
32 O qual tanta possanza
33 Valse a spogliarti il manto e l'auree bende?
34 Come cadesti o quando
35 Da tanta altezza in così basso loco?
36 Nessun pugna per te? non ti difende
37 Nessun de' tuoi? L'armi, qua l'armi: io solo
38 Combatterò, procomberò sol io.
39 Dammi, o ciel, che sia foco
40 A gl’italici petti il sangue mio.