Letta la Vita di Vittorio Alfieri scritta da esso (1817)

Da wikileopardi.

Letta la Vita di Vittorio Alfieri scritta da esso

1 In chiuder la tua storia, ansante il petto,
2   Vedrò, dissi, il tuo marmo, Alfieri mio,
3   Vedrò la parte aprica e il dolce tetto
4   Onde dicesti a questa terra addio.
5 Così dissi inaccorto. E forse ch’io
6   Pria sarò steso in sul funereo letto,
7   E de l’ossa nel flebile ricetto
8   Prima infinito adombrerammi obblio.
9 Misero quadrilustre. E tu nemica
10   La sorte avesti pur: ma ti rimbomba
11   Fama che cresce e un dì fia detta antica.
12 Di me non suonerà l’eterna tromba;
13   Starommi ignoto e non avrò chi dica,
14   A piangere i’ verrò su la tua tomba.




Primo Sonetto composto tutto la notte avanti il 27 Novembre 1817, stando in letto, prima
di addormentarmi, avendo poche ore avanti finito di leggere la vita dell’Alfieri, e pochi
minuti prima stando pure in letto, biasimata la sua facilità di rimare, e detto fra me
che dalla mia penna non uscirebbe mai sonetto; venutomi poi veramente prima il desi
derio e proponimento di visitare il sepolcro e la casa dell’Alfieri, e dopo il pensiero che
probabilmente non potrei. Scritto ai 29 di Novembre.