N35 V. ‖ A UN VINCITORE ‖ NEL PALLONE. p. 37
43 Sentano i sette colli; e pochi Soli
44 Forse fien volti, e le città latine
45 Abiterà la cauta volpe, e l’atro
46 Bosco mormorerà fra le alte mura;
47 Se la funesta delle patrie cose
48 Obblivion dalle perverse menti
49 Non isgombrano i fati, e la matura
50 Clade non torce dalle abbiette genti
51 Il ciel fatto cortese
52 Dal rimembrar delle passate imprese.
53 Alla patria infelice, o buon garzone,
54 Sopravviver ti doglia.
55 Chiaro per lei stato saresti allora
56 Che del serto fulgea, di ch’ella è spoglia,
57 Nostra colpa e fatal. Passò stagione;
58 Che nullo di tal madre oggi s’onora:
59 Ma per te stesso al polo ergi la mente.
60 Nostra vita a che val? solo a spregiarla:
61 Beata allor che ne’ perigli avvolta,
62 Se stessa obblia, nè delle putri e lente
63 Ore il danno misura e il flutto ascolta;
64 Beata allor che il piede
65 Spinto al varco leteo, più grata riede.
