N35 X. ‖ IL PRIMO AMORE. p. 58

Da wikileopardi.

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77   E quelli m’apparian vani per cui
78   Vano ogni altro desir creduto avea.
79 Deh come mai da me sì vario fui;
80   E tanto amor mi tolse un altro amore?
81   Deh quanto, in verità, vani siam nui!
82 Solo il mio cor piaceami, e col mio core,
83   In un continuo ragionar sepolto
84   Alla guardia seder del mio dolore.
85 E l’occhio a terra chino o in se raccolto
86   Di riscontrarsi fuggitivo e vago
87   Nè in leggiadro soffria nè in turpe volto:
88 Che la illibata, la candida imago
89   Turbare egli temea pinta nel seno,
90   Come all'aura si turba onda di lago.
91 E quel di non aver goduto appieno
92   Pentimento, che l’anima ci grava,
93   E il piacer che passò cangia in veleno,
94 Per li fuggiti dì mi stimolava
95   Tuttora il sen: che la vergogna il duro
96   Suo morso in questo cor già non oprava.
97 Al cielo, a voi, gentili anime, io giuro
98   Che voglia non m’entrò bassa nel petto,
99   Ch’arsi di foco intaminato e puro.
100 Vive quel foco ancor, vive l’affetto,
101   Spira nel pensier mio la bella imago,
102   Da cui, se non celeste, altro diletto
103 Giammai non ebbi, e sol di lei m’appago.