N35 XIX. Al conte Carlo Pepoli p. 90
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150 In questo specolar gli ozi traendo
151 Verrò: che conosciuto, ancor che tristo,
152 Ha suoi diletti il vero. E se del vero
153 Ragionando talor, fieno alle genti
154 O mal grati i miei detti o non intesi,
155 Non mi dorrò, che già del tutto il vago
156 Desio di gloria antico in me fia spento:
157 Vana Diva non pur, ma di fortuna
158 E del fato e d'amor, Diva più cieca.