N35 XV. ‖ IL SOGNO. p. 67

Da wikileopardi.

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21 Internamente? Obblivione ingombra
22 I tuoi pensieri, e gli avviluppa il sonno;
23 Disse colei. Son morta, e mi vedesti
24 L’ultima volta, or son più lune. Immensa
25 Doglia m’oppresse a queste voci il petto.
26 Ella seguì: nel fior degli anni estinta,
27 Quand’è il viver più dolce, e pria che il core
28 Certo si renda com’è tutta indarno
29 L’umana speme. A desiar colei
30 Che d’ogni affanno il tragge, ha poco andare
31 L’egro mortal; ma sconsolata arriva
32 La morte ai giovanetti, e duro è il fato
33 Di quella speme che sotterra è spenta.
34 Vano è saper quel che natura asconde
35 Agl'inesperti della vita, e molto
36 All'immatura sapienza il cieco
37 Dolor prevale. Oh sfortunata, oh cara,
38 Taci, taci, diss’io, che tu mi schianti
39 Con questi detti il cor. Dunque sei morta
40 O mia diletta, ed io son vivo, ed era
41 Pur fisso in ciel che quei sudori estremi
42 Cotesta cara e tenerella salma
43 Provar dovesse, a me restasse intera
44 Questa misera spoglia? Oh quante volte
45 In ripensar che più non vivi, e mai
46 Non avverrà ch’io ti ritrovi al mondo,
47 Creder nol posso. Ahi ahi, che cosa è questa