N35 XVI. ‖ LA VITA SOLITARIA. p. 71

Da wikileopardi.

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21 In terra amico agl’infelici alcuno
22 E rifugio non resta altro che il ferro.

23       Talor m’assido in solitaria parte,
24 Sovra un rialto, al margine d’un lago
25 Di taciturne piante incoronato.
26 Ivi, quando il meriggio in ciel si volve,
27 La sua tranquilla imago il Sol dipinge,
28 Ed erba o foglia non si crolla al vento,
29 E non onda incresparsi, e non cicala
30 Strider, nè batter penna augello in ramo,
31 Nè farfalla ronzar, nè voce o moto,
32 Da presso nè da lunge odi nè vedi.
33 Tien quelle rive altissima quiete;
34 Ond’io quasi me stesso e il mondo obblio
35 Sedendo immoto; e già mi par che sciolte
36 Giaccian le membra mie, nè spirto o senso
37 Più le commova, e lor quiete antica
38 Co’ silenzi del loco si confonda.

39       Amore amore, assai lungi volasti
40 Dal petto mio, che fu sì caldo un giorno,
41 Anzi rovente. Con sua fredda mano
42 Lo strinse la sciaura, e in ghiaccio è volto
43 Nel fior degli anni. Mi sovvien del tempo
44 Che mi scendesti in seno. Era quel dolce
45 E irrevocabil tempo, allor che s’apre