N35 XXIV. ‖ LA QUIETE ‖ DOPO LA TEMPESTA. p. 115

Da wikileopardi.

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20 Per li poggi e le ville. Apre i balconi,
21 Apre terrazzi e logge la famiglia:
22 E, dalla via corrente, odi lontano
23 Tintinnio di sonagli; il carro stride
24 Del passegger che il suo cammin ripiglia.

25       Si rallegra ogni core.
26 Sì dolce, sì gradita
27 Quand’è, com’or, la vita?
28 Quando con tanto amore
29 L’uomo a’ suoi studi intende?
30 O torna all’ opre? o cosa nova imprende?
31 Quando de’ mali suoi men si ricorda?
32 Piacer figlio d’affanno;
33 Gioia vana, ch’è frutto
34 Del passato timore, onde si scosse
35 E paventò la morte
36 Chi la vita abborria;
37 Onde in lungo tormento,
38 Fredde, tacite, smorte,
39 Sudàr le genti e palpitàr, vedendo
40 Mossi alle nostre offese
41 Folgori, nembi e vento.

42       O natura cortese,
43 Son questi i doni tuoi,
44 Questi i diletti sono