Differenze tra le versioni di "N35c XII. ‖ L'INFINITO. p. 62"
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[[B26 Edizione critica|B26]] [[B26 L'INFINITO ‖ Idillio I p. 7|L'INFINITO. ‖ ''Idillio'']] | [[B26 Edizione critica|B26]] [[B26 L'INFINITO ‖ Idillio I p. 7|L'INFINITO. ‖ ''Idillio'']] | ||
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Versione delle 16:24, 18 dic 2016
NR25 L'infinito ‖ Idillio I B26 L'INFINITO. ‖ Idillio F31 XI. ǁ L'INFINITO. N35 XII. ‖ L'INFINITO. N35c XII. ‖ L'INFINITO.
XII.
L'INFINITO.
1 Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
2 E questa siepe, che da tanta parte
3 Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
4 Ma sedendo e mirando, interminati
5 Spazi di là da quella, e sovrumani
6 Silenzi, e profondissima quiete
7 Io nel pensier mi fingo; ove per poco
8 Il cor non si spaura. E come il vento
9 Odo stormir tra queste piante, io quello
10 Infinito silenzio a questa voce
11 Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
12 E le morte stagioni, e la presente
13 E viva, e il suon di lei. Così tra questa
14 Immensità s’annega il pensier mio:
15 E il naufragar m’è dolce in questo mare.
