N35c XIX. Al conte Carlo Pepoli p.84

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XIX.
AL CONTE CARLO PEPOLI.



1 Questo affannoso e travagliato sonno
2 Che noi vita nomiam, come sopporti,
3 Pepoli mio? di che speranze il core
4 Vai sostentando? in che pensieri, in quanto
5 O gioconde o moleste opre dispensi
6 L'ozio che ti lasciàr gli avi remoti,
7 Grave retaggio e faticoso? E' tutta,
8 In ogni umano stato, ozio la vita,
9 Se quell'oprar, quel procurar che a degno
10 Obbietto non intende, o che all'intento
11 Giunger mai non potria, ben si conviene
12 Ozioso nomar. La schiera industre
13 Cui franger glebe o curar piante e greggi
14 Vede l'alba tranquilla e vede il vespro,
15 Se oziosa dirai, da che sua vita
16 E' per campar la vita, e per se sola
17 La vita all'uom non ha pregio nessuno,
18 Dritto e vero dirai. Le notti e i giorni