N35c XVII. Consalvo p. 75

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N35c XVII. Consalvo p.75


 


XVII.
CONSALVO.


1 Presso alla fin di sua dimora in terra,
2 Giacea Consalvo; disdegnoso un tempo
3 Del suo destino; or già non più, che a mezzo
4 Il quinto lustro, gli pendea sul capo
5 Il sospirato obblio. Qual da gran tempo,
6 Così giacea nel funeral suo giorno
7 Dai più diletti amici abbandonato:
8 Ch’amico in terra al lungo andar nessuno
9 Resta a colui che della terra è schivo.
10 Pur gli era al fianco, da pietà condotta
11 A consolare il suo deserto stato,
12 Quella che sola e sempre eragli a mente,
13 Per divina beltà famosa Elvira;
14 Conscia del suo poter, conscia che un guardo
15 Suo lieto, un detto d’alcun dolce asperso,
16 Ben mille volte ripetuto e mille
17 Nel costante pensier, sostegno e cibo
18 Esser solea dell’infelice amante:
19 Benchè nulla d’amor parola udita
20 Avess’ella da lui. Sempre in quell’alma
21 Era del gran desio stato più forte
22 Un sovrano timor. Così l’avea