Differenze tra le versioni di "NR25 Annotazioni p. 811"

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l’amante la tua onestà? E forse il Molza ebbe la medesima  
 
l’amante la tua onestà? E forse il Molza ebbe la medesima  
 
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intenzione de’ poeti sopraddetti usando il verbo credere in  
questo verso della Ninfa tiberina (5): ''Troppo credi e commetti''
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questo verso della Ninfa <span style="background-color:yellow;">[[tiberina]]</span> (5): ''Troppo credi e commetti''
 
''al torto lido''.
 
''al torto lido''.
 
&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;''II'', 2. Dissueto.
 
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Versione attuale delle 12:47, 14 apr 2020

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NR25811.jpg


                                CANZONE SETTIMA.

    I, 5 Credano il petto inerme
            Gli augelli al vento.

Se tu credi al Vocabolario della Crusca, non puoi credere
cioè fidare altrui se non quel danaio che ti paresse di dare in
prestito, voglio dire a usura, chè in altro modo è fuor di
dubbio che non puoi, quando anche lo permetta il Vocabola-
rio. Ma se credi agli ottimi scrittori latini e italiani, crederai
cioè fiderai così la roba come la vita, l’onore e quante cose
vorrai, non solamente alle persone, ma eziandio, se t’occorre,
alle cose inanimate. Per ciò che spetta ai latini, domandane il
Dizionario; o quello del Forcellini o quello del Gesner o di
Roberto Stefano o del Calepino o del Mandosio o di chi ti
pare. Per gl’italiani vaglia l’esempio seguente, ch’è dell’Ala-
manni (1). Tutto aver si convien, nè men che quelli Ch’AL
tempestoso MAR CREDON LA VITA. E quest’altro, ch’è del
Poliziano (2). Nè SI CREDEVA ancor LA VITA A’ VENTI. E
questo, ch’è del Guarini (3). Dunque A L’AMANTE L’ONESTÀ
CREDESTI? Al che l’autore medesimo fa quest’annotazione (4).
Ripiglia acutamente Nicandro la parola di credere, ritorcendola
in Amarilli con la forza d’un altro significato, che ottimamente
gli serve; perciocchè il verbo credere nel suo volgare e comu-
nissimo sentimento significa dar fede; e in questo l’usa Ama-
rilli. Significa ancora confidare sopra la fede, sì come l’usano
molte volte i Latini; e in questo l’usa Nicandro in significa-
zione attiva, volendo dire. Dunque confidasti tu in mano del-
l’amante la tua onestà? E forse il Molza ebbe la medesima
intenzione de’ poeti sopraddetti usando il verbo credere in
questo verso della Ninfa tiberina (5): Troppo credi e commetti
al torto lido.
    II, 2. Dissueto.
Questo forestiere porta una patente di passaggio fatta e sot-
toscritta da Dissuetudine e autenticata da Insueto, Assueto, Con-


(1) Coltiv. l. 6, v. 118.
(2) Stanze, l. 1, st. 20.
(3) Past. Fido, At. 4, sc. 5, v. 101.
(4) P.F. Ven. app. G.B. Ciotti 1602, p. 292.
(5) St. 30.