NR25 Annotazioni p. 815

Da wikileopardi.
Versione del 14 apr 2020 alle 13:51 di GiacomoLeopardi1798 (Discussione | contributi)

(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)

p. 814 ← → p. 816

NR25815.jpg


                                CANZONE OTTAVA.

    I, 14. Noi per le balze e le profonde valli
            Natar giova tra’ nembi.
    Il verbo giovare quando sta per dilettare o piacere, se at-
tendiamo solamente agli esempi che ne registra sotto questo
significato il Vocabolario, non ammette altro caso che il terzo.
Ma qui voglio intendere che sia detto col quarto, bench’io
potessi allegare che noi, voi, lui, lei si trovano adoperati
eziandio nel terzo senza il segnacaso. Ora lasciando a parte i
Latini, i quali dicono iuvare in questo medesimo sentimento
col caso quarto; e lasciando altresì che giovare, quando suona
il contrario di nuocere, non rifiuta il detto caso, come puoi
vedere nello stesso Vocabolario, e che l’accidente di ricevere
quell’altra significazione traslata, o comunque si debba chia-
mare, non cambia la regola d’esso verbo; dirò solamente que-
sto, che in uno dei luoghi del Petrarca citati qui dalla Crusca,
il verbo giovare, costruito col quarto caso, non ha la signifi-
cazione sua propria, sotto la quale è recato il detto luogo nel
Vocabolario, ma ben quella appunto di piacere o dilettare,
come ti chiarirai, solamente che il verso allegato dalla Crusca
si rannodi a quel tanto da cui dipende. Novo PIACER che ne-
gli umani ingegni Spesse volte si trova, D’AMAR qual cosa nova
Più folta schiera di sospiri accoglia. Ed io son un di quei
CHE ’l pianger GIOVA. Il Poliziano usa il verbo giovare in que-
sta significazione assolutamente, cioè senza caso. Quanto (1)
GIOVA a mirar pender da un’erta Le capre e pascer questo e
quel virgulto! E il Rucellai, fra gli altri, adopera nella stessa
forma la voce gradire. Quanto (2) GRADISCE il vederle in
volando Pe i lieti paschi e per le tenere erbe! Dice delle api.
    IV, 8. Me non asperse
            Del soave licor l’avara ampolla
            Di Giove.
Vuole intendere di quel vaso pieno di felicità che Omero (3)
pone in casa di Giove; se non che Omero dice una botte, e


(1) Stanze, l. 1, st. 18.
(2) Api, v. 199.
(3) Il l. 24, v. 527.