NR26 LA VITA SOLITARIA. ‖ Idillio VI. p. 50
39 Dal petto mio che fu sì caldo un giorno,
40 Anzi rovente. Con sua fredda mano
41 Lo strinse la sciaura, e in ghiaccio è vólto
42 Nel fior de gli anni. Mi sovviene il tempo
43 Che mi scendesti in seno. Era quel dolce
44 E irrevocabil tempo allor che s’apre
45 Al guardo giovanil questa infelice
46 Scena del mondo, e gli sorride in vista
47 Di paradiso. Al garzoncello il core
48 Di vergine speranza e di desio
49 Balza nel petto; e già s’accinge a l’opra
50 Di questa vita come a danza o gioco
51 Il misero mortal. Ma non sì tosto,
52 Amor, di te m’accorsi, e 'l viver mio
53 Fortuna avea già rotto, ed a questi occhi
54 Non altro convenia che 'l pianger sempre.
55 Pur se talvolta per le piagge apriche,
56 Su la tacita aurora o quando al sole
57 Brillano i tetti e i poggi e le campagne,
58 Scontro di vaga donzelletta il viso;
59 O qualor ne la placida quiete
60 D’estiva notte, il vagabondo passo
61 Di rincontro a le ville soffermando,
62 L’erma terra contemplo, e di fanciulla
63 Che a l’opra di sua man la notte aggiunge
64 Odo sonar ne le romite stanze
65 L’arguto canto; a palpitar si move
66 Questo mio cor di sasso: ahi ma ritorna
67 Tosto al ferreo sopor, ch’è fatto estrano
68 Ogni moto soave al petto mio.
69 O cara Luna, al cui tranquillo raggio
70 Danzan le lepri ne le selve; e duolsi
71 A la mattina il cacciator, che trova
72 L’orme intricate e false, e da i covili
73 Error vario lo svia; salve, o benigna
74 De le notti reina. Infesto scende
75 Il raggio tuo fra macchie e balze o dentro
76 A deserti edifici, in su l’acciaro
77 Del pallido ladron che a teso orecchio
78 Il fragor de le rote e de’ cavalli
79 Da lungi osserva o il calpestio de’ piedi
80 Sul tacito sentier; poscia improvviso
81 Col suon de l’armi e con la rauca voce