F31 CANTO II. ǁ Sopra il monumento ‖ di Dante ‖ che si preparava in Firenze p. 31

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181 Dimmi: d’Italia tua morto è l’amore?
182 Dì: quella fiamma che t’accese, è spenta?
183 Dì: nè più mai rinverdirà quel mirto
184 Ch’alleggiò per gran tempo il nostro male?
185 E saran tue fatiche a l'aria sparte?
186 Nè sorgerà mai tale
187 Che ti rassembri in qualsivoglia parte?

188     In eterno perì la gloria nostra?
189 E non d’Italia il pianto e non lo scorno
190 Ebbe verun confine?
191 Io mentre viva andrò sclamando intorno,
192 Volgiti a gli avi tuoi, guasto legnaggio;
193 Mira queste ruine
194 E le carte e le tele e i marmi e i templi;
195 Pensa qual terra premi; e se destarti
196 Non può la luce di cotanti esempli,
197 Che stai? lévati e parti.
198 Non si conviene a sì corrotta usanza
199 Questa di prodi ingegni altrice e scola:
200 Se d'infingardi è stanza,
201 Meglio l’è rimaner vedova e sola.