F31 CANTO XII. ǁ La sera del giorno festivo p. 94

Da wikileopardi.

p. 93 ← → p. 95


F31094.JPG




18 Prendi riposo; e forse ti rimembra
19 In sogno a quanti oggi piacesti, e quanti
20 Piacquero a te: non io certo giammai
21 Ti ricorro al pensiero. Intanto io chieggo
22 Quanto a viver mi resti, e qui per terra
23 Mi getto, e grido, e fremo. Oh giorni orrendi
24 In così verde etate! Ahi, per la via
25 Sento non lunge il solitario canto
26 De l' artigian, che riede a tarda notte,
27 Dopo i sollazzi, al suo povero ostello;
28 E fieramente mi si stringe il core,
29 A pensar come tutto al mondo passa
30 E quasi orma non lascia. Ecco è fuggito
31 Il dì festivo, ed al festivo il giorno
32 Volgar succede, e si travolge il tempo
33 Ogni umano accidente. Or dov’è 'l suono
34 Di que’ popoli antichi? or dov’è 'l grido
35 De’ nostri avi famosi, e 'l grande impero
36 Di quella Roma, e l’armi, e 'l fragorio
37 Che n'andò per la terra e l'oceano?
38 Tutto è pace e silenzio, e tutto posa
39 'l mondo, e più di lor non si favella.
40 Ne la mia prima età, quando s’aspetta
41 Bramosamente il dì festivo, or poscia
42 Ch’egli era spento, io doloroso, in veglia,