F31 III. ‖ AD ANGELO MAI, ‖ QUAND’EBBE TROVATO I LIBRI ‖ DI CICERONE ‖ DELLA REPUBBLICA. (Note) p. 46

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i raggi Del gran pianeta al nido ov’egli
alberga. Siccome in questi altri (1) seguì
la sentenza di quei filosofi che per via di
raziocinio e di congettura indovinavano gli
antipodi: Ne la stagion che ’l ciel rapido
inchina Verso occidente, e che ’l dì no-
stro vola A gente che di là forse l’aspet-
ta. Dove quel forse, che oggi non si potreb-
be dire, è notabilissimo e poetichissimo,
perocchè lasciava libero all’immaginazione
di figurarsi a modo suo quella gente sco-
nosciuta, o d’averla in tutto per favolosa;
dal che si dee credere che, leggendo que-
sti versi, nascessero di quelle concezioni
vaghe e indeterminate, che sono effetto
principalissimo ed essenzialissimo delle
bellezze poetiche, anzi di tutte le mag-
giori bellezze del mondo.” Dall’edizio-
ne di Bologna.
    (3) "Si ha rispetto alla congiuntura del-
la morte del Tasso accaduta in tempo che
disponevano d'incoronarlo in Campido-
glio." Dall'edizione di Bologna.


(1) st. 1.