F31 III. ‖ AD ANGELO MAI, ‖ QUAND’EBBE TROVATO I LIBRI ‖ DI CICERONE ‖ DELLA REPUBBLICA. p. 41
134 L'estrema ora ti fu. Morte domanda
135 Chi nostro mal conobbe, e non ghirlanda (3).
136 Torna torna fra noi, sorgi dal muto
137 E sconsolato avello,
138 Se d'angoscia se' vago, o miserando
139 Esemplo di sciaura Assai da quello,
140 Che ti parve sì mesto e sì nefando,
141 È peggiorato il viver nostro. O caro,
142 Chi ti compiangeria,
143 Se, fuor che di se stesso, altri non cura?
144 Chi stolto non direbbe il tuo mortale
145 Affanno anche oggidì, se 'l grande e 'l raro
146 Ha nome di follia;
147 Nè livor più, ma ben di lui più dura
148 La noncuranza avviene a i sommi? o quale,
149 Se più de' carmi, il computar s'ascolta,
150 Ti appresterebbe il lauro un'altra volta?
151 Da te fino a quest'ora uom non è sorto
152 (O sventurato ingegno),
153 Pari a l'italo nome, altro ch'un solo,
154 Solo di sua codarda etate indegno
155 Allobrogo feroce, a cui dal polo
156 Disusata virtù, non da la mia
