F31 Lettera dell'Autore agli amici suoi di Toscana p. 8

Da wikileopardi.

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che questi cari studi avrebbero so-
stentata la mia vecchiezza, e credetti
colla perdita di tutti gli altri piaceri,
di tutti gli altri beni della fanciullezza
e della gioventù, avere acquistato un
bene che da nessuna forza, da nessu-
na sventura mi fosse tolto. Ma io non
aveva appena vent’anni, quando da
quella infermità di nervi e di viscere,
che privandomi della mia vita, non
mi dà speranza della morte, quel mio
solo bene mi fu ridotto a meno che a
mezzo; poi, due anni prima dei tren-
ta, mi è stato tolto del tutto, e credo
oramai per sempre. Ben sapete che
queste medesime carte io non ho po-
tuto leggere, e per emendarle m’è
convenuto servirmi degli occhi e del-
la mano d’altri. Non mi so più dole-
re, miei cari amici; e la coscienza che
ho della grandezza della mia infelici-