F31 Lettera dell'Autore agli amici suoi di Toscana p. 9

Da wikileopardi.

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tà, non comporta l’uso delle querele.
Ho perduto tutto: sono un tronco che
sente e pena. Se non che in questo
tempo ho acquistato voi: e la compa-
gnia vostra, che m’è in luogo degli
studi, e in luogo d’ogni diletto e di
ogni speranza, quasi compenserebbe
i miei mali, se per la stessa infermità
mi fosse lecito di goderla quant’io
vorrei, e s’io non conoscessi che la
mia fortuna assai tosto mi priverà di
questa ancora, costringendomi a con-
sumar gli anni che mi avanzano, ab-
bandonato da ogni conforto della ci-
viltà, in un luogo dove assai meglio
abitano i sepolti che i vivi. L’amor
vostro mi rimarrà tuttavia, e mi du-
rerà forse ancor dopo che il mio cor-
po, che già non vive più, sarà fatto
cenere. Addio.

                           Il vostro Leopardi.