F31 V. ‖ A UN VINCITORE ‖ NEL PALLONE. p. 54

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17 Che stupido mirò l’ardua palestra,
18 Nè la palma beata e la corona
19 D’emula brama il punse. E ne l'Alfeo
20 Forse le chiome polverose e i fianchi
21 De le cavalle vincitrici asterse
22 Tal che le greche insegne e 'l greco acciaro
23 Guidò de’ Medi fuggitivi e stanchi
24 Ne le pallide torme; onde sonaro
25 Di sconsolato grido
26 Gli alti gorghi d'Eufrate e 'l servo lido.

27     Vano dirai quel che disserra e scote
28 De la virtù nativa
29 Le riposte faville? e che del fioco
30 Spirto vital ne gli egri petti avviva
31 Il caduco fervor? Le meste rote
32 Da poi che Febo instiga, altro che gioco
33 Son le cure mortali? ed è men vano
34 De la menzogna il vero? A noi di lieti
35 Inganni e di felici ombre soccorse
36 Natura istessa; e là dove l’insano
37 Costume a i forti errori esca non porse,
38 Ne gli ozi infermi e nudi
39 Mutò la gente i gloriosi studi.

40     Tempo forse verrà ch'a le ruine