F31 V. ‖ A UN VINCITORE ‖ NEL PALLONE. p. 55

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41 De le italiche moli
42 Insultino gli armenti, e 'l greve aratro
43 Sentano i sette colli; e pochi Soli
44 Forse fien vòlti, e le città latine
45 Abiterà la cauta volpe, e l’atro
46 Bosco mormorerà fra le alte mura;
47 Se la funesta de le patrie cose
48 Obblivion da le perverse menti
49 Non isvelgono i fati, e la matura
50 Clade non torce da le abbiette genti
51 Il ciel fatto cortese
52 Dal sovvenir de le passate imprese.

53     A la patria infelice, o buon garzone,
54 Sopravviver ti doglia.
55 Chiaro per lei stato saresti allora
56 Che del serto fulgea di ch’ella è spoglia,
57 Nostra colpa e fatal. Passò stagione,
58 Chè nullo di tal madre oggi s’onora:
59 Ma per te stesso al polo ergi la mente.
60 Nostra vita a che val? solo a spregiarla;
61 Beata allor che ne’ perigli avvolta,
62 Se stessa obbliade le putri e lente
63 Ore il danno misura e 'l flutto ascolta;
64 Beata allor che 'l piede
65 Spinto al varco leteo, più grata riede.