F31 VII. ‖ ALLA PRIMAVERA, ‖ O ‖ DELLE FAVOLE ANTICHE. p. 68

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63 Ma di ninfa abitò misero spirto,
64 Cui grave amor, cui duro fato escluse
65 De le tenere membra. Ella per grotte,
66 Per nudi scogli e desolati alberghi
67 Le non ignote ambasce e l'alte e rotte
68 Nostre querele al curvo
69 Etra insegnava. E te d'umani eventi
70 Disse la fama esperto,
71 Musico augel che tra chiomato bosco
72 Or vieni il rinascente anno cantando,
73 E lamentar ne l'alto
74 Ozio de' campi, e l'aer muto e fosco,
75 Antichi danni e scelerato scorno,
76 E d’ira e di pietà pallido il giorno.

77     Ma non cognato al nostro
78 Il gener tuo; quelle tue varie note
79 Dolor non forma, e te di colpa ignudo,
80 Men caro assai la bruna valle asconde.
81 Ahi ahi, poscia che vote
82 Son le stanze d'Olimpo, e cieco il tuono
83 Per l'atre nubi e le montagne errando,
84 Gl'iniqui petti e gl'innocenti a paro
85 In freddo orror dissolve; e poi ch’estrano
86 Il suol nativo, e di sua prole ignaro