F31 XV. ‖ LA VITA SOLITARIA. p. 109

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94 Che lieti colli e spaziosi campi
95 M'apri a la vista. Ed io soleva ancora,
96 Bench'innocente io fossi, il tuo vezzoso
97 Raggio accusar ne gli abitati lochi,
98 Quand'ei m'offriva al guardo umano e quando
99 Scopriva umani aspetti al guardo mio.
100 Or sempre loderollo, o ch'io ti miri
101 Veleggiar tra le nubi, o che serena
102 Dominatrice de l'etereo campo,
103 Questa flebil riguardi umana sede.
104 Me spesso rivedrai solingo e muto
105 Errar pe' boschi e per le verdi rive,
106 O seder sovra l'erbe, assai contento
107 Se lena e core a sospirar m'avanza.