F31 XVI. ‖ ALLA SUA DONNA. p. 112

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18 Te viatrice in questo arido suolo
19 Io mi pensai. Ma non è cosa in terra
20 Che ti somigli; e s’anco pari alcuna
21 Ti fosse al volto, a gli atti, a la favella,
22 Saria, così conforme, assai men bella.

23     Fra cotanto dolore
24 Quanto a l'umana età propose il fato,
25 Se vera e quale il mio pensier ti pinge,
26 Alcun t’amasse in terra, a lui pur fòra
27 Questo viver beato:
28 E ben chiaro vegg’io siccome ancora
29 Seguir lòda e virtù qual ne’ prim’anni
30 L’amor tuo mi farebbe. Or non aggiunse
31 Il ciel nullo conforto a i nostri affanni;
32 E teco la mortal vita saria
33 Simile a quella che nel cielo indìa.

34     Per le valli, ove suona
35 Del faticoso agricoltore il canto,
36 Ed io seggo e mi lagno
37 Del giovanile error che m’abbandona;
38 E per li poggi, ov’io rimembro e piagno
39 I perduti desiri, e la perduta
40 Speme de’ giorni miei; di te pensando,