F31 XVII. ‖ AL CONTE CARLO PEPOLI. p. 123

Da wikileopardi.

p. 122 ← → Il risorgimento p. 125


F31123.JPG




142 E de l'eterne cose; a che prodotta,
143 A che d'affanni e di miserie carca
144 L'umana stirpe; a quale ultimo intento
145 Lei spinga il fato e la natura; a cui
146 Tanto nostro dolor diletti o giovi:
147 Con quali ordini e leggi a che si volva
148 Questo arcano universo; il qual di lode
149 Colmano i saggi, io d'ammirar sono pago.
150     In questo specolar gli ozi traendo
151 Verrò; chè conosciuto, ancor che tristo,
152 Ha suoi diletti il vero. E se del vero
153 Ragionando talor, fieno a le genti
154 O mal grati i miei detti o non intesi,
155 Non mi dorrò, chè già del tutto il vago
156 Desio di Gloria antico in me fia spento:
157 Vana Diva non pur, ma di Fortuna
158 E del Fato e d'Amor, Diva più cieca.