F31 XX. ‖ LE RICORDANZE. p. 139

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44 Il caro tempo giovanil; più caro
45 Che la fama e l’allòr, più che la pura
46 Luce del giorno, e lo spirar: ti perdo
47 Senza un diletto, inutilmente, in questo
48 Soggiorno disumano, intra gli affanni,
49 O de l'arida vita unico fiore.
50     Viene il vento recando il suon de l'ora
51 Da la torre del borgo. Era conforto
52 Questo suon, mi rimembra, a le mie notti,
53 Quando fanciullo, ne la buia stanza,
54 Per assidui terrori io vigilava,
55 Sospirando il mattin. Qui non è cosa
56 Ch’io vegga o senta, onde un’immagin dentro
57 Non torni, e un dolce sovvenir non sorga.
58 Dolce per se; ma con dolor sottentra
59 Il pensier del presente, un van desio
60 Del passato, ancor tristo, e il dire: io fui.
61 Quella loggia colà, volta a gli estremi
62 Raggi del dì; queste dipinte mura,
63 Quei figurati armenti, e il Sol che nasce
64 Su romita campagna, a gli ozi miei
65 Porser mille diletti allor che al fianco
66 M’era, parlando, il mio possente errore
67 Sempre, ov’io fossi. In queste sale antiche,
68 Al chiaror de le nevi, intorno a queste